“Mi sa che ho qualche chiletto di troppo” – dice Aly pizzicandosi i fianchi e guardando di sbieco lo specchio. “Ho deciso – prosegue – da domani, sport e dieta!”.
L’estate, si sa, è il tempo delle “prove-costume” e a me Aly sembra perfetta così, ma le donne sono sempre incontentabili. Così, eccomi di nuovo qua, pronto a raccontarvi cosa è successo qualche giorno fa.
Arriva il venerdì sera e Aly mi informa che il sabato mattina sarebbe andata a fare la prima uscita in bicicletta e mi invita ad accompagnarla.
“Volentieri” – dico io, e mi metto ad armeggiare nel ripostiglio per cercare l’olio lubrificante, per sistemare la bici prima della partenza del giorno dopo.
Di buon’ora, il sabato mattina ci alziamo.
Aly è determinata: e anzichè la solita pasta con cappuccino al bar, sceglie di fare una frugale colazione domestica a base di latte scremato e cereali. La osservo con scetticismo, ma la assecondo.
Partiamo e decidiamo di prendercela con calma. La prima uscita dev’essere sempre cauta, per non correre rischi muscolari, che comprometterebbero il prosieguo dell’attività.
“Faremo solo una pedalata in pianura” – fa lei, proseguendo a ritmo blando. Così, decidiamo di arrivare fino al mare.
Il lento pedalare, però, mi annoia. Così prendo a fare zig-zag, a sorpassarla, per poi farmi raggiungere di nuovo.
“Smettila…” – mi ammonisce lei.
Ma io continuo a punzecchiarla e a infastidirla, durante il percorso sul lungo viale che ci separa dalla spiaggia.
“Sono troppo forte per te!” – continuo io. E le rimango davanti, facendo una costante serpentina.
“Se fossimo a gareggiare – aggiungo io – sarei già steso sulla riva del mare, aspettando di vederti arrivare…”.
Non faccio in tempo a finire la frase, che dalle mie spalle sento la sua voce alla riscossa:
“…E Aly parte!” – grida, prima di sfrecciarmi accanto come nella volata finale della Milano-Sanremo.
Ritta sui pedali e incassata nel manubrio, si lancia in fuga.
Accetto la sfida e parto al galoppo.
“Non ce la farai mai, sei spacciata!” – le grido, inseguendola.
Ma lei, pur sbuffando come una locomotiva, procede a ritmo serrato, raggiungendo un gruppetto di amatori, che a loro volta stanno viaggiando sulle loro brillanti bici da corsa. Li supera (suscitando qualche commento cameratesco) e punta diritto ai viali del lungomare.
Io, sempre dietro, aspetto di vederla rallentare, ma lei non cede. Quindi, a poche centinaia di metri dall’ “arrivo”, accelero un po’ e mi affianco a lei.
“I bidoni dell’immondizia sono il traguardo!” – le grido, indicando qualche centinaio di metri più avanti.
E lei, ruggendo come una leonessa, tenta il tutto e per tutto, sputando fuori ogni riserva di energia.
Arriviamo ai bidoni assieme, e servirebbe il foto-finish per conoscere il vero vincitore.
Ovviamente io so di aver vinto, così come lei è convinta di avermi dato almeno due metri.
Fatto sta, che, stanchi e ansimanti, ci riposiamo all’ombra del ristorante delle Palme, lo stabilimento che frequentiamo estate ed inverno, dove ale, lo chef è lieto di offrirci un buon caffé e un paio di bomboloni alla crema, dedicati alle diete e allo stare in forma…
Ah dimenticavo, mi sono iscritto all’eventi di facebook “Raduno nazionale di chi non ha superato la prova costume” fate voi ….